Una copia della lettera scritta al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella sulla qualità e l'evoluzione dell'Istruzione in Italia.York, 18 Giugno 2015
Egregio Presidente della Repubblica Italiana Dr. Sergio Mattarella, Le scrivo perché da qualche tempo ormai osservo, come tanti altri cittadini italiani, il lento deteriorare dell'istruzione in Italia, in particolare di quella superiore. L'istruzione in Italia è ancora tra le migliori al mondo. Io, come tanti prima di me, ho avuto la fortuna di essere educato nelle nostra Scuola, Liceo Scientico G. Marconi di Parma, e nella nostra Università, nel Dipartimento di Fisica a Bologna. Ho poi proseguito la ricerca scientica all'estero, a Nottingham, Leeds, Gerusalemme e York. Ho avuto modo di imparare ed apprezzare che lo scopo della nostra Scuola e della nostra Università è quello di creare cittadini educati perché è un loro diritto, per il solo scopo di essere educati. Le nostre giovani e brillanti menti sono richieste in tutto il mondo per via dell'apertura mentale che sviluppano durante la loro formazione e sono poi capaci di applicare. Come giovane ricercatore all'estero, io stesso ho potuto constatare quanto la mia preparazione mi abbia permesso di andare avanti con qualche marcia in più. Il motivo principale sta nel fatto che i nostri standard di educazione e di insegnamento sono tra i migliori al mondo. L'educazione, in Italia, si concretizza nell'accezione più aulica del termine. Tuttavia non si può negare che, quando si considerano il mondo della ricerca (il mondo post-laurea quindi) o il mondo del lavoro, si riscontra nel nostro Paese una netta discontinuita tra questi ed il mondo dell'istruzione superiore. La verità, Sig. Presidente, è che il problema si trova radicato principalmente nelle persone, non nel sistema di educazione. Quello che possiamo imparare dall'estero sono mentalità ed atteggiamenti che favoriscono la meritocrazia, la maggior flessibilità delle aziende nello scegliere, assumere e formare i giovani, un maggior coinvolgimento di queste e dei centri di ricerca nel percorso naturale post-laurea di un giovane neolaureato in Italia. Quello che dobbiamo fare è combattere ed abolire il nepotismo, la corruzione, il disinteresse, la faciloneria, dobbiamo cambiare gli ideali ed i comportamenti sbagliati che si trovano tra le persone con cui i giovani laureati hanno a che fare. Non dobbiamo cambiare i laureati, trasformandoli secondo le richieste di una mentalità "di mercato" che, molto ovviamente, non sta rendendo felice nessuno. Sig. Presidente, è vero che abbiamo alcune cose fondamentali da imparare da altri paesi. Ma per quanto riguardano l'istruzione e l'educazione, abbiamo solo da insegnare. Sinceramente David Edward Bruschi, York Centre for Quantum Technologies, Department of Physics, University of York, YO10 5DD York, United Kingdom
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